Il Consiglio di Stato, nell'esaminare il ricorso in appello proposto dalla società Anas S.p.A. avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata che aveva annullato il parere tecnico sfavorevole all'installazione di un impianto di distribuzione di carburanti, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ente proprietario della strada, competente a pronunciarsi sulle finalità inerenti la viabilità e la sicurezza della circolazione, non può sostituirsi al Comune nel rilascio del titolo finale per l'installazione di un impianto di distribuzione di carburanti, essendo tale competenza attribuita al Comune in forza del d.lgs. n. 32/1998. 2. Il parere tecnico dell'ente proprietario della strada, pur incidendo sulla possibilità di realizzare l'impianto, non costituisce un vero e proprio titolo autorizzatorio, ma una valutazione preventiva finalizzata a garantire la sicurezza della circolazione stradale. 3. Nell'esercizio di tale potere valutativo, l'ente proprietario della strada può considerare anche la prossimità di altri impianti di distribuzione di carburanti, ma non può motivare il rigetto della richiesta sulla base della priorità temporale di un'altra istanza, dovendo invece valutare le condizioni di sicurezza della circolazione. 4. Spetta poi al Comune, nell'ambito del procedimento autorizzatorio di propria competenza, valutare, sulla base di criteri normativamente predeterminati o degli strumenti di pianificazione settoriale, quale tra le istanze presentate debba prevalere, ove non sia possibile l'accoglimento di entrambe.