Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29538 del 28 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:29538PEN

Massima

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Il reato di inosservanza di provvedimenti dell'autorità di cui all'art. 650 c.p. presuppone che il provvedimento emanato dall'autorità sia finalizzato alla tutela di interessi della collettività pubblica e non di singoli privati. Pertanto, l'inosservanza di un'ordinanza sindacale che imponga a un proprietario di realizzare opere di messa in sicurezza di una strada privata, accessibile ai soli proprietari dei fondi confinanti o comunque di quelli interclusi, aventi sulla stessa un diritto di servitù di passaggio, non integra il reato di cui all'art. 650 c.p., in quanto il provvedimento è diretto a soddisfare l'interesse di privati individui e non della collettività indeterminata. L'art. 650 c.p. si configura come norma penale in bianco a carattere sussidiario, applicabile solo quando il fatto non sia previsto come reato da una specifica disposizione ovvero allorché il provvedimento dell'autorità rimasto inosservato sia munito di un proprio, specifico meccanismo di tutela. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario che l'inosservanza riguardi un ordine specifico impartito, per ragioni di sicurezza o di ordine pubblico, o di igiene o di giustizia, a un soggetto determinato e che si risolva in una disposizione di tenore regolamentare data in via preventiva ad una generalità di soggetti, in occasione di eventi o circostanze tali da far ritenere necessario che proprio quel soggetto ponga in essere una certa condotta. Inoltre, il provvedimento emesso per ragioni di giustizia, di sicurezza, di ordine pubblico, di igiene deve essere adottato nell'interesse della collettività e non di privati individui. Il giudice deve altresì valutare se il provvedimento corrisponda effettivamente alla funzione legale tipica assegnatagli dall'ordinamento e se, per la sua formulazione, sia, in rapporto alla particolare situazione che si intende tutelare, eseguibile nei tempi e nelle modalità descritte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/01/2017 del Tribunale di Cassino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Renoldi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dr. Aniello Roberto, che ha concluso sollecitando la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento …

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