Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32352 del 13 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32352PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato si configura quando l'agente pone in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco all'impossessamento di cose altrui, anche se l'evento non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. In tali ipotesi, non è configurabile la desistenza volontaria, ma semmai il recesso attivo, in quanto il tentativo si considera "compiuto" una volta realizzati gli atti idonei e diretti in modo non equivoco alla commissione del reato. La valutazione della gravità, precisione e concordanza degli indizi a sostegno della condotta tentata rientra nel sindacato di merito, non censurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata. Parimenti, il giudizio sulla concessione delle circostanze attenuanti generiche, ove congruamente motivato, è insindacabile in cassazione, non potendosi configurare una generica censura al trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L.C. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/03/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'Appello di Firenz…

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