Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26256 del 16 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:26256PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'amministratore di diritto di una società fallita può essere ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale anche in assenza di una prova diretta della sua consapevolezza dei "disegni criminosi" dell'amministratore di fatto, qualora dalle risultanze processuali emerga che egli abbia comunque consapevolmente compiuto atti di distrazione dei beni sociali, sintomatici del suo effettivo esercizio dei poteri gestori. In tali casi, il giudice di merito può legittimamente ritenere provata la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato in capo all'amministratore di diritto, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale valutazione, se non nei limiti del vizio di motivazione denunciabile ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/03/2022 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MIGNOLO OLGA, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni del difensore, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO I…

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