Il potere di requisizione di beni privati da parte del Sindaco, ai sensi dell'art. 7 della legge n. 2248 del 1865, all. E, è un potere eccezionale che può essere esercitato solo in presenza di situazioni di urgente e grave necessità pubblica, tali da non consentire l'intervento del Prefetto. Tale potere non può essere esercitato al fine di rimediare a situazioni di disagio abitativo di singole famiglie, come nel caso di sfratto per morosità, in quanto ciò non integra i presupposti di eccezionalità e urgenza richiesti dalla legge. In assenza di tali presupposti, il provvedimento di requisizione adottato dal Sindaco è illegittimo e comporta la responsabilità dell'ente locale per l'abusiva occupazione dell'immobile, con conseguente obbligo di risarcire il proprietario per il periodo di occupazione, nella misura dell'indennità di requisizione. Non sono invece dovuti ulteriori danni, come il 10% del valore dell'immobile a titolo di danno morale, in assenza di una rigorosa prova del pregiudizio effettivamente subito.