La giurisdizione in materia di opposizione a sanzioni amministrative per violazioni della normativa urbanistica ed edilizia, ivi comprese quelle relative a opere di rimodellamento morfologico del territorio, spetta al giudice ordinario e non al giudice amministrativo. Ciò in quanto l'opposizione a tali sanzioni non concerne l'uso o il governo del territorio, ma unicamente la legittimità dell'esercizio del potere sanzionatorio da parte della pubblica amministrazione, configurando una posizione di diritto soggettivo in capo al privato sanzionato. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per conoscere di tali controversie, le quali devono essere proposte dinanzi al giudice ordinario, competente a valutare la legittimità dell'ordinanza-ingiunzione impugnata e, in caso di accoglimento del ricorso, a disporre la conseguente caducazione della sanzione amministrativa irrogata. Tale principio trova applicazione anche quando la sanzione contestata sia di natura pecuniaria, come nel caso di specie, in cui è stata irrogata una sanzione ai sensi dell'art. 61 della L.R. n. 31/2008 per opere di rimodellamento morfologico del territorio. Ove il ricorso sia proposto dinanzi al giudice amministrativo, questo dovrà dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, con conseguente conservazione degli effetti processuali e sostanziali della domanda, a condizione che il processo sia tempestivamente riassunto dinanzi al giudice ordinario competente.