Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21438 del 27 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21438PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere legittimamente applicata quando sussistono elementi concreti e attuali che dimostrino la pericolosità sociale del soggetto, desumibili da un percorso di vita caratterizzato dal coinvolgimento in episodi di criminalità mafiosa e da frequentazioni con organizzazioni di stampo mafioso, anche sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché dal diretto coinvolgimento in iniziative economiche riferibili a cosche criminali. La valutazione della pericolosità sociale deve essere effettuata in modo puntuale e concreto, senza limitarsi a fatti risalenti nel tempo, ma tenendo conto anche di episodi e vicende di più recente datazione, che dimostrino la persistenza di un modus vivendi e di relazioni riconducibili all'ambito della criminalità organizzata. La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere legittimamente disposta quando vi siano elementi sufficienti a ritenere che i beni da confiscare siano il frutto o il reimpiego di attività illecite legate alla criminalità mafiosa, senza che sia necessaria una puntuale motivazione su ogni singolo bene confiscato. La pronuncia di incostituzionalità sulla pubblicità delle udienze nei procedimenti di prevenzione, che ha sancito tale obbligo solo in presenza di una richiesta della parte, opera pro futuro e non può travolgere le fattispecie esaurite, come quelle relative ai procedimenti già celebrati in primo e secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. PA. ER. , N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 46/2008 CORTE APPELLO di CATANIA, del 09/06/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con provvedimento del 9 giugno 2008, la Corte di appello di Catania ha confermato il decreto emesso il 7 febbraio 2008 dal Tribunale di Siracusa, co…

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