Il provvedimento di parziale annullamento di un precedente diniego di condono edilizio, che si limita ad integrare la motivazione del provvedimento originario con ulteriori elementi di valutazione, non costituisce un nuovo atto autonomamente impugnabile, ma rappresenta un mero atto di chiarimento e completamento della precedente determinazione. Pertanto, a seguito del passaggio in giudicato della sentenza di primo grado che ha respinto il ricorso avverso il diniego di condono, il ricorso proposto contro l'atto integrativo della motivazione deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse. Ciò in quanto, una volta definito il giudizio di impugnazione del provvedimento principale, non è più possibile contestare gli atti meramente esplicativi o integrativi della relativa motivazione. Inoltre, anche nel merito, il ricorso risulta infondato laddove l'amministrazione abbia fondato il proprio convincimento su elementi di prova di carattere oggettivo, come rilievi aerofotogrammetrici, rispetto ai quali le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà prodotte dal privato non risultano dotate di pari forza probatoria.