Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24923 del 30 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24923PEN

Massima

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Il falso in dichiarazione sostitutiva per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato integra il reato di cui all'art. 95 del D.P.R. n. 115/2002 anche quando l'omissione o la falsa indicazione riguardi i redditi di familiari conviventi, purché tali omissioni o false indicazioni siano rilevanti ai fini della sussistenza delle condizioni reddituali per l'accesso al beneficio, essendo irrilevante che i redditi omessi non siano propri dell'imputato. Il dolo del reato può essere integrato anche nella forma del dolo eventuale, laddove l'agente abbia consapevolmente omesso di dichiarare redditi di familiari conviventi di entità tale da determinare il superamento dei limiti di legge per l'ammissione al patrocinio, essendo tale omissione indice della sua mala fede, a prescindere dalla effettiva conoscenza della percezione di tali redditi da parte dei familiari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - rel. Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/10/2020 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
svolta la relazione dal Consigliere Dott. GABRIELLA CAPPELLO;
lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del sostituto Dott. P. MASTROBERARDINO, la quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di L'Aquila ha confermato la sentenza del Tribunale di Pescara, appellata dall'imputato (OMISSIS), con la …

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