Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1725 del 16 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1725PEN

Massima

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Il funzionario pubblico che, nell'esercizio delle proprie funzioni, redige un atto pubblico attestando falsamente fatti di cui ha la certezza, al fine di indurre in errore l'autorità giudiziaria, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico, anche in assenza di un diretto vantaggio personale, essendo sufficiente il tentativo di scagionarsi da una precedente contestazione. In tali casi, la valutazione della colpevolezza non può prescindere da un'attenta disamina degli elementi indiziari, senza che assuma rilievo determinante l'assenza di un movente specifico, atteso che il reato può essere integrato anche dal mero intento di evitare conseguenze sfavorevoli per sé. La condanna del pubblico ufficiale è pertanto giustificata qualora la ricostruzione complessiva degli elementi di fatto, valutati nella loro concatenazione logica, conduca ad un giudizio di responsabilità, nonostante l'assenza di una prova diretta della condotta illecita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo. El. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 29.4.08 dalla Corte di Appello di Ancona;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Udita in Pubblica Udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERRUA Giuliana;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sen…

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