Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20056 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20056PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. richiede che le azioni intimidatorie siano dirette a ostacolare l'esercizio delle competenze e funzioni del pubblico ufficiale. Pertanto, la minaccia rivolta a un dipendente comunale che non sia titolare di tali competenze e funzioni, ma svolga un mero ruolo di mediazione o cortesia, non integra il delitto di cui all'art. 336 c.p., bensì il reato di minaccia aggravata ex art. 612, comma 2, c.p. Inoltre, la valutazione della condotta deve essere circoscritta ai fatti specificamente contestati, senza poter estendere l'esame a episodi precedenti o a soggetti diversi da quelli indicati nell'imputazione, in quanto estranei al perimetro del giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente -

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Relatore -

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso Corte di appello di Perugia nel procedimento a carico di:
Ro.Gi., nato a S il Omissis
avverso la sentenza del 21/02/2023 della Corte di appello di Perugia
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità o, in subordine, il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni dell'avv. El.Fe., difensore di Ro.Gi., …

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