Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle associazioni non riconosciute, la notifica dell'atto introduttivo del giudizio all'ente convenuto è validamente eseguita anche se effettuata presso la sede dell'associazione e consegnata a persona diversa dal legale rappresentante, purché tale persona risulti addetta alla ricezione degli atti diretti all'associazione. In tal caso, grava sull'associazione l'onere di provare che il consegnatario non fosse effettivamente addetto a tale compito, in mancanza della quale la notifica deve ritenersi validamente eseguita. L'errata o omessa indicazione del legale rappresentante dell'associazione nell'atto di citazione incide sulla validità della vocatio in ius solo ove si traduca in assoluta incertezza nell'individuazione dell'ente convenuto, ma non quando risulti comunque chiaro che l'azione è stata promossa nei confronti dell'associazione.