Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51268 del 9 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51268PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies della L. n. 356 del 1992 può essere disposta dal giudice dell'esecuzione, in sede di incidente esecutivo, nei confronti di soggetti condannati con sentenza irrevocabile per il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p., qualora risulti la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità del condannato e la sua capacità reddituale lecita, in assenza di prova contraria. Tale provvedimento ablativo è legittimo anche in pendenza di un ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna, limitatamente al capo relativo al reato presupposto per il quale si è formato il giudicato. Il giudice dell'esecuzione, nel disporre la confisca, deve verificare la correlazione temporale tra l'acquisto dei beni e la partecipazione del condannato all'associazione mafiosa, nonché l'assenza di adeguate fonti di reddito lecite idonee a giustificare l'incremento patrimoniale, senza che ciò integri un'inversione dell'onere della prova a carico della difesa. L'ordinanza che dispone la confisca, emessa in sede esecutiva, non costituisce un'abnorme integrazione della sentenza di condanna, essendo essa un provvedimento autonomo e distinto, nel cui ambito è assicurato il diritto di difesa dell'interessato mediante l'opposizione prevista dall'art. 666 c.p.p. La preclusione derivante dall'esito di un precedente procedimento di prevenzione patrimoniale non opera qualora i presupposti fattuali e giuridici di tale procedimento siano diversi da quelli posti a fondamento della confisca ex art. 12-sexies.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
inoltre:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 184/2014 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 13/03/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
lette le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso di (OMISSIS), e l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata limitatamente alla re…

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