Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5465 del 16 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:5465PEN

Massima

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La sussistenza del pericolo di recidiva, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunta dalle modalità della condotta delittuosa, reiterata nel tempo e realizzata nell'interesse di una consorteria mafiosa, anche in assenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato associativo, laddove il compendio probatorio consenta di ritenere la probabilità della reiterazione del reato. Ciò in quanto, ai fini del giudizio sulle esigenze cautelari, è sufficiente la sussistenza di uno solo dei profili di cui all'art. 274 c.p.p., senza che assuma rilievo decisivo la mancata integrazione di un altro profilo cautelare, come quello del pericolo di inquinamento probatorio, specie quando il fatto sia già stato accertato sulla base di elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/06/2021 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MICHELE BIANCHI;
sentite le conclusioni del PG Dott. LUIGI GIORDANO che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) difensore fiducia di (OMISSIS) insiste nei motivi e conclude con la richiesta di accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 27 gennaio 2021 il Giudice pe…

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