Il beneficio della sospensione condizionale della pena non è applicabile ai reati di competenza del Giudice di Pace, in quanto il legislatore, nell'esercizio della sua discrezionalità, ha ritenuto di dover privilegiare in tali ipotesi il principio dell'effettività della sanzione penale. Tale scelta normativa non configura un irragionevole trattamento discriminatorio, in quanto risponde a esigenze di politica criminale volte a garantire l'effettività della risposta sanzionatoria per i reati di minor gravità devoluti alla cognizione del Giudice di Pace. La preclusione all'operatività della sospensione condizionale della pena per i reati di competenza del Giudice di Pace è assoluta e non ammette eccezioni, neppure nel caso in cui il giudizio non abbia ad oggetto altri reati che non siano di competenza del Giudice di Pace né a questi connessi. Pertanto, il giudice non può applicare il beneficio della sospensione condizionale della pena per i reati di competenza del Giudice di Pace, nemmeno in sede di appello, in quanto ciò determinerebbe un trattamento sanzionatorio ibrido che violerebbe il principio di legalità delle pene.