Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6466 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:6466SENT

Massima

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Il presentarsi di un'istanza di condono edilizio successivamente all'impugnazione di un provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive rende improcedibile il ricorso giurisdizionale proposto avverso tale provvedimento, in quanto la pendenza della domanda di sanatoria comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento (di accoglimento o di rigetto) che vale a superare il precedente provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Ciò in quanto, in caso di diniego del richiesto accertamento di conformità, il Comune è tenuto ad emettere una nuova ordinanza di demolizione con fissazione di nuovi termini per adempiere, rendendo così privo di interesse il ricorso proposto avverso il precedente provvedimento ripristinatorio. La presentazione dell'istanza di condono, pertanto, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, comportando l'improcedibilità del ricorso stesso.

Sentenza completa

N. 12764/1999
REG.RIC.

N. 06466/2014 REG.PROV.COLL.

N. 12764/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n. 12764 del 1999, proposto da Guerzoni Paola e Carnicella Mauro, rappresentati e difesi dall’avv. Nicola Neri, presso il cui studio sono elettivamente domiciliati, in Roma, via Quinto Aurelio Simmaco n. 7;

contro

il Comune di Roma (ora: Roma Capitale), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Andrea Magnanelli, per il presente giudizio elettivamente domiciliato in Roma, alla via del Tempio di Giove n. 21, presso la sede dell’Avvocatura capitolina;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale n. 1550 del 22 giugno 1999;

- nonché di ogni altro atto connesso, presupposto e…

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