Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14659 del 8 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14659PEN

Massima

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Il giudice, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., deve valutare in concreto la probabilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie di quello per cui si procede, tenendo conto delle specifiche modalità e circostanze del fatto, della personalità dell'indagato, del suo ambiente di vita e di ogni altro elemento indicativo della sua inclinazione a delinquere, senza che sia necessaria la prova di una concreta e attuale occasione favorevole alla commissione di nuovi reati. Pertanto, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto anche da un contesto criminale più ampio rispetto alla specifica condotta contestata, purché vi siano elementi concreti, e non meramente congetturali, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato in attività illecite collegate sul piano dell'interesse protetto e la sua disponibilità a fornire un contributo, anche morale o materiale, al consolidamento degli interessi illeciti dell'organizzazione criminale di cui fa parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIRONI Emilio - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CU. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 28/08/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA; sentite le conclusioni del P.G. Dott. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. to GAITO che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 28 agosto 2007 il Tribunale di Palermo, costituito ai se…

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