Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29413 del 15 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:29413PEN

Massima

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Il giudicato cautelare formatosi sulle ordinanze in materia di misure cautelari, all'esito del procedimento di impugnazione, preclude la riproposizione della medesima questione, anche se con argomenti diversi da quelli già esaminati, salvo che non siano dedotti elementi nuovi o sopravvenuti. Tale principio, affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, mira a evitare che ogni questione possa essere riproposta un numero infinito di volte, vanificando così la previsione legislativa dei termini per impugnare i provvedimenti cautelari. Pertanto, una volta esaurite le impugnazioni di merito e di legittimità previste dalla legge, le ordinanze in materia cautelare costituiscono giudicato cautelare allo stato degli atti, con riferimento alle circostanze dedotte esplicitamente e implicitamente, e possono essere modificate o revocate solo quando siano dedotti elementi nuovi o sopravvenuti. Questo principio, volto a garantire la stabilità e l'efficacia delle decisioni cautelari, si fonda sull'esigenza di assicurare la ragionevole durata del processo e di evitare che il sistema processuale venga strumentalizzato attraverso la reiterazione di istanze già esaminate e respinte. La formazione del giudicato cautelare, pur essendo di portata più modesta rispetto a quello relativo alla cosa giudicata, costituisce pertanto un presidio essenziale per la corretta e tempestiva definizione delle questioni inerenti alle misure cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

((omissis)), quale difensore di Ma. Fa. (n. l'(OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Palermo, in data 28/09/2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza del …

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