Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18524 del 18 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:18524PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta societaria di cui all'art. 223 L. Fall. sussiste anche quando la condotta dell'amministratore, pur non avendo da sola determinato il dissesto, abbia concorso ad aggravarlo, sia aggravando l'effetto di cause preesistenti, sia inserendosi in una serie di fattori intervenuti anche successivamente. Il dissesto rilevante in ambito penale fallimentare deve essere inteso non tanto come una condizione di generico disordine dell'attività della società, quanto come una situazione di squilibrio economico-patrimoniale progressivo e ingravescente che, se non fronteggiata con opportuni provvedimenti o con la presa d'atto dell'impossibilità di proseguire l'attività, può comportare l'aggravamento inarrestabile della situazione debitoria, con conseguente incremento del danno che l'inevitabile e non evitata insolvenza finisce per procurare alla massa dei creditori. Pertanto, il reato sussiste anche nell'ipotesi in cui la condotta abbia soltanto aggravato una situazione di dissesto già esistente. Quanto alla determinazione della durata delle pene accessorie previste dall'art. 216, ultimo comma, L. Fall., essa deve essere effettuata dal giudice in concreto, sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p., tenendo conto del principio di proporzionalità, in considerazione della natura afflittiva di tali pene e della loro incidenza su beni di rilevanza costituzionale, quali la libertà di iniziativa economica e il diritto al lavoro. L'automatica applicazione della pena accessoria nella misura massima edittale, senza adeguata motivazione, è pertanto illegittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/02/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.La sentenza imp…

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