Il soggetto che assume di essere danneggiato da un reato non può essere qualificato come persona offesa dal reato, ai fini della legittimazione a proporre reclamo avverso il decreto di archiviazione, quando la prospettazione dell'abuso di ufficio è funzionale a garantire un vantaggio alla pubblica amministrazione, in quanto il concetto di persona offesa dal reato è diverso da quello di soggetto danneggiato, essendo quest'ultimo una qualità eventuale e non necessaria ai fini della configurazione del reato. Pertanto, il ricorso proposto dal soggetto che si assume danneggiato è inammissibile, non potendo egli essere qualificato come persona offesa dal reato, con la conseguente mancanza di legittimazione a proporre il reclamo avverso il decreto di archiviazione, ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. a), c.p.p. Inoltre, i motivi di merito posti a fondamento dell'opposizione sono manifestamente inammissibili, in quanto devono individuare, ai sensi dell'art. 410, comma 1, c.p.p., nuovi elementi di indagine, mentre nel caso di specie la censura proposta risulta non pertinente al contenuto del provvedimento impugnato.