Il silenzio-assenso si forma sulla domanda di autorizzazione per la realizzazione di un impianto di telefonia mobile decorsi 90 giorni dalla presentazione della stessa, ai sensi dell'art. 87, comma 9, del d.lgs. n. 259/2003, senza che l'amministrazione comunale possa richiedere integrazioni documentali oltre i limiti previsti dalla legge, in quanto ciò comporterebbe un indebito aggravamento del procedimento in violazione dell'art. 1, comma 2, della legge n. 241/1990. Pertanto, il provvedimento di diniego è illegittimo, fermo restando l'eventuale esercizio dei poteri di autotutela da parte dell'amministrazione nel rispetto dei requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. La normativa in materia di impianti di telefonia mobile, ispirata a finalità acceleratorie e semplificative, esclude che l'amministrazione possa esigere documentazione diversa da quella prevista dall'allegato 13 del d.lgs. n. 259/2003, come la denuncia ai fini antisismici, che è prescritta solo ai fini del concreto inizio dei lavori, o il parere dell'ARPAC, che è necessario solo ai fini dell'attivazione dell'impianto. Pertanto, l'inottemperanza alla richiesta di integrazione documentale non può comportare l'archiviazione dell'istanza, ma al più l'interruzione del termine per la formazione del silenzio-assenso.