Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47261 del 10 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47261PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti si configura quando l'amministratore di una società, al fine di evadere le imposte dirette e l'IVA, presenta dichiarazioni dei redditi e IVA contenenti elementi passivi fittizi, consistenti nella fraudolenta contabilizzazione di fatture emesse da una società "cartiera", priva di reale struttura operativa, per prestazioni inesistenti. Ciò determina l'indebita esposizione di costi deducibili e la conseguente indebita riduzione del reddito imponibile e dell'IVA dovuta. La responsabilità penale dell'amministratore è ravvisabile anche in assenza di una contestazione specifica delle fatture da parte dell'Amministrazione finanziaria, qualora gli elementi probatori raccolti, come la genericità delle prestazioni indicate, l'assenza di una sede operativa della società emittente, il pagamento tramite compensazione di partite di segno opposto e la presenza di un unico dipendente, consentano di ritenere le operazioni fatturate inesistenti e finalizzate esclusivamente alla creazione di un indebito credito di imposta. La notifica del decreto di citazione per il giudizio di appello effettuata presso il difensore di fiducia, anziché nel domicilio dichiarato dall'imputato, non determina una nullità assoluta ed insanabile, in assenza di elementi idonei a dimostrare che l'imputato sia rimasto all'oscuro della vocatio in ius, considerato il rapporto fiduciario con il proprio difensore, che implica il sorgere di un dovere di informazione a suo carico. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o sproporzionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 24/03/2016 della Corte d'appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENOLDI Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per nullita' della notifica dell'at…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.