Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25390 del 27 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25390PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere, pur essendo la misura più rigorosa, può essere adottato dal giudice solo quando risulti strettamente necessaria e proporzionata sulla base di elementi concreti e specifici, attinenti alle esigenze cautelari ed alla personalità dell'imputato. Il giudice, nel valutare l'adeguatezza della misura, deve tenere conto di tutti i dati di fatto oggettivi, anche di quelli favorevoli all'imputato, nonché delle ragioni soggettive che possono aver determinato il mancato adeguamento alle prescrizioni di una precedente misura cautelare meno afflittiva. La motivazione del provvedimento deve essere logica, esaustiva e puntualmente confutare le deduzioni difensive rilevanti, al fine di consentire un effettivo controllo sulla correttezza dell'esercizio del potere cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1235/2011 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 16/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MONTAGNA Alfredo che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Il Tribunale di Firenze, con ordi…

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