Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38995 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38995PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni è legittimo quando, sulla base degli elementi rappresentati, risulta sussistente il "fumus commissi delicti", ovvero la ragionevole probabilità che il reato ipotizzato sia stato effettivamente commesso, senza che il giudice debba procedere ad un accertamento approfondito della fondatezza dell'ipotesi accusatoria, la quale può essere censurata solo per vizi di violazione di legge e non per profili attinenti al merito. Pertanto, il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, deve limitarsi a verificare la congruità degli elementi posti a base del provvedimento cautelare, senza poter sindacare la corrispondenza di tali elementi alle risultanze processuali, essendo precluso un apprezzamento nel merito dell'ipotesi di reato formulata dall'accusa. La valutazione del giudice deve essere compiuta in una prospettiva di ragionevole probabilità, senza che sia necessario un accertamento definitivo sulla sussistenza del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1/2013 TRIB. LIBERTA' di PARMA, del 22/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 22.1.2013 il Tribunale di Parma rigettava l'istanza di riesame proposta dal difensore di (OMISSIS), avverso decreto …

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