Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20905 del 25 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20905PEN

Massima

Il delitto di minaccia è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, ma la mera idoneità della condotta dell'agente ad intimorirla. La frase minacciosa, anche se pronunciata in un contesto di relazioni commerciali, può essere oggettivamente intimidatoria e compromettere la sfera della libertà morale della vittima, configurando un danno morale risarcibile ai sensi dell'art. 185 c.p. La valutazione della credibilità della persona offesa, anche se costituita parte civile, deve essere particolarmente rigorosa, ma in assenza di elementi contrari che facciano desumere rancore ed astio, le sue dichiarazioni possono essere ritenute pienamente attendibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. SI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 28/2008 TRIBUNALE di CASTROVILLARI, del 19/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Geraci Vincenzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

M…

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