Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22580 del 24 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22580PEN

Massima

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L'occupazione abusiva di un immobile altrui, anche se di proprietà di un ente pubblico e non del proprietario indicato nell'imputazione, integra il reato di cui all'art. 633 c.p. e non può essere scriminata dallo stato di necessità, il quale può essere invocato solo in relazione a un pericolo attuale e transitorio, e non per sopperire in via definitiva all'esigenza abitativa dell'occupante. La durata prolungata dell'occupazione, superiore ai quattro anni, esclude inoltre l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. Ai fini della configurabilità dello stato di necessità, non è sufficiente l'allegazione di uno stato di gravidanza di un componente del nucleo familiare occupante, in assenza di una concreta e attuale situazione di pericolo grave e imminente per la persona. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi della scriminante, compie un apprezzamento di fatto non sindacabile in sede di legittimità, se congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniel - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierlui - rel. Consigliere

Dott. MINUTILLO T. Marzia - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
contro la sentenza del Tribunale di Marsala dell'8.2.2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CIANFROCCA Pierluigi;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa GUERRA Mariaemanuela, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di M…

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