La giurisdizione sulla controversia relativa alla risoluzione unilaterale di una convenzione di finanziamento tra un ente locale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri spetta al giudice ordinario, in quanto tale convenzione costituisce un semplice negozio di diritto privato concluso tra due amministrazioni pubbliche su basi paritarie, senza l'esercizio di alcun potere autoritativo. La regolamentazione contenuta nella convenzione si limita infatti alla disciplina dei rapporti patrimoniali conseguenti al riconoscimento del finanziamento pubblico, senza incidere sull'esercizio di attività amministrativa. Pertanto, le posizioni giuridiche delle parti assumono la veste di diritti soggettivi, la cui tutela è devoluta alla cognizione del giudice ordinario, il quale dovrà verificare la ricorrenza del grave inadempimento agli obblighi contrattuali che ha determinato la risoluzione unilaterale della convenzione. Il giudice amministrativo, in tali casi, è privo di giurisdizione, non potendosi ricondurre il negozio alla fattispecie degli accordi tra amministrazioni pubblici di cui agli artt. 11 e 15 della legge n. 241 del 1990, materie riservate alla sua giurisdizione esclusiva.