Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34681 del 7 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34681PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, pur costituendo un limite legittimo alla tutela della reputazione, non può essere invocato per giustificare la pubblicazione di notizie false o parziali, prive di riscontri oggettivi, che attribuiscano a un pubblico ufficiale comportamenti lesivi della sua onorabilità e imparzialità nell'esercizio delle funzioni. Affinché l'esercizio del diritto di cronaca sia scriminante, è necessario che la notizia pubblicata sia veritiera, pertinente all'interesse pubblico e presentata con correttezza e continenza espressiva, senza l'utilizzo di espressioni gratuitamente offensive. Il dolo richiesto per il delitto di diffamazione a mezzo stampa sussiste anche quando l'agente abbia agito con la semplice consapevolezza di ledere l'altrui reputazione, a prescindere dalla specifica intenzione di nuocere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 45/2013 CORTE APPELLO di TRENTO, del 24/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che richia…

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