Il provvedimento di annullamento da parte della Soprintendenza di un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge n. 241/1990, in quanto la comunicazione dell'avvenuto rilascio dell'autorizzazione paesaggistica da parte dell'autorità preposta alla tutela del vincolo costituisce già di per sé avviso di inizio del procedimento, ai sensi dell'art. 159, comma 1, del d.lgs. n. 42/2004. Inoltre, il potere di annullamento da parte dello Stato dell'autorizzazione paesaggistica deve essere esercitato entro il termine perentorio di 60 giorni dalla ricezione della documentazione relativa all'autorizzazione stessa, ai sensi dell'art. 1 della legge n. 431/1985, come modificato, e non dalla comunicazione dell'atto al privato interessato. Tuttavia, l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica è legittimo qualora il provvedimento comunale di "presa d'atto" del manufatto abusivo e di autorizzazione alla sua ristrutturazione risulti contraddittorio e privo di adeguata motivazione in ordine alla effettiva compatibilità dell'intervento con le esigenze di tutela e conservazione del bene paesaggistico tutelato, in particolare quando l'intervento autorizzato comporti la realizzazione di un manufatto sostanzialmente diverso da quello preesistente, in violazione della ratio del condono edilizio, che è quella di sanare l'esistente.