Il reato di utilizzazione di minori per la produzione di materiale pornografico, di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p., è integrato non solo dalle condotte finalizzate a scopi commerciali o di lucro, ma anche da ogni forma di sfruttamento che comporti l'induzione o l'utilizzo di minori per la realizzazione di materiale pornografico, a prescindere dalla finalità di profitto. Tale fattispecie costituisce un reato di pericolo concreto, volto a tutelare la libertà sessuale e il libero sviluppo della personalità del minore, sanzionando condotte che possono pregiudicare tali beni giuridici, anche in assenza di un'effettiva diffusione del materiale. Inoltre, il delitto di violenza sessuale, di cui agli artt. 56 e 609-bis c.p., può essere integrato anche in assenza di un contatto fisico diretto con la vittima, quando gli atti sessuali, pur compiuti dalla persona offesa su se stessa, siano finalizzati ed idonei a compromettere la sua libertà individuale e a soddisfare o eccitare l'istinto sessuale dell'agente, abusando della condizione di inferiorità fisica e psichica dovuta alla giovane età della vittima.