Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20195 del 27 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:20195PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di estorsione si configura quando la condotta minacciosa esercitata dall'agente va oltre il mero intento di far valere un preteso diritto, assumendo i caratteri dell'ingiustizia e coartando la volontà della persona offesa a fare o omettere qualcosa, indipendentemente dalla legittimità della pretesa fatta valere. L'elemento qualificante la fattispecie è l'intensità della violenza o della minaccia, che agisce come un grimaldello per piegare la volontà della vittima, costituendo l'elemento oggettivo del reato. Pertanto, la configurabilità del delitto di estorsione, e non dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, prescinde dalla legittimità della pretesa avanzata dall'agente, essendo invece determinante la modalità coercitiva e intimidatoria con cui tale pretesa viene fatta valere, tale da annullare la libertà di autodeterminazione della persona offesa. La sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso, inoltre, evoca una particolare intensità della minaccia, incompatibile con la mera rivendicazione di un diritto. La motivazione che omette di valutare adeguatamente tali elementi e giunge a una diversa qualificazione giuridica del fatto senza adeguata giustificazione, risulta pertanto contraddittoria e meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI M.B. - rel. Consigliere

Dott. DE SANTIS Annamaria - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
P.M.;
contro
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3693/16 del Tribunale del riesame di Salerno, del 15.06.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Margherita B. Taddei;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Cedrangolo Oscar, che ha concluso per l'annullamento con rinvio;
udito per gli indagati l'avv. (OMISSIS), d'uff…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.