Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14270 del 16 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14270PEN

Massima

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Il comportamento ingiusto che può dar luogo all'attenuante della provocazione ai sensi dell'art. 62, n. 2, c.p. deve essere valutato sulla base di parametri oggettivi, senza che rilevi la condizione psicologica o mentale di colui che lo pone in essere. Anche il comportamento di una persona affetta da patologia psichiatrica, che sia idoneo a provocare un grave turbamento nell'animo di chi lo subisce, può integrare il requisito del "fatto ingiusto altrui" richiesto per la configurabilità dell'attenuante, a prescindere dalla capacità di autocontrollo del soggetto agente. L'adeguatezza della reazione deve essere valutata tenendo conto del complesso degli episodi che hanno determinato l'esasperazione dell'agente, senza limitarsi all'ultimo fatto scatenante. Pertanto, anche la reiterazione di comportamenti vessatori e provocatori da parte di un soggetto infermo di mente può rendere adeguata la reazione dell'imputato, rispetto all'ingiustizia subita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 20/2010 CORTE ASSISE APPELLO di TORINO, del 23/03/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

udito il P.G. in persona del Dott. BAGLIONE Tindari che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, l'avv. (…

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