Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27307 del 22 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27307PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione aggravata dall'articolo 416-bis.1 c.p., commesso da un soggetto già condannato per reati di stampo mafioso, integra una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di idoneità della custodia in carcere, che può essere superata solo se risulta, dagli atti o per prova fornita dall'indagato, la recisione del legame con il sodalizio criminale o il suo effettivo scioglimento. La valutazione delle esigenze cautelari deve tenere conto della personalità dell'indagato, desumibile anche dalle precedenti condanne definitive per reati di matrice mafiosa, che dimostrino la sua fattiva presenza nel contesto criminale di riferimento e il conseguente pericolo di reiterazione dei reati. Né la condizione familiare dell'indagato, pur se meritevole di considerazione, può prevalere sulla necessità di applicare una misura cautelare idonea a scongiurare il pericolo di reiterazione di gravi reati, anche in danno dei propri congiunti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluig - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VIGNA M.Sabina - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAV.P. - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14 marzo 2023 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1.Con l'ordinanza di cui in epigrafe il Tribunale di Catania ha con…

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