Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25273 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25273PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che, ai fini della valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l'applicazione di una misura cautelare, il giudice deve effettuare una valutazione complessiva degli elementi probatori, senza limitarsi a una parcellizzazione e svalutazione di singoli aspetti, purché gli stessi siano logicamente e razionalmente coerenti nel loro insieme. In particolare, le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, pur dovendo essere attentamente vagliate, possono costituire un valido elemento indiziario, anche se in contrasto con altri elementi di prova, purché siano adeguatamente riscontrate da altri elementi convergenti. Inoltre, il giudice deve motivare in modo approfondito e congruo la sussistenza delle esigenze cautelari, tenendo conto non solo della gravità del fatto e del contesto criminale in cui è maturato, ma anche di eventuali elementi che possano far ritenere superata o attenuata l'attuale pericolosità sociale del soggetto, come il positivo giudizio espresso dalla magistratura di sorveglianza in sede di cessazione della libertà vigilata. La valutazione delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, deve essere ancorata a indici concreti e attuali, senza limitarsi a considerazioni di carattere generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del 03/12/2013 del Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Giovanni Conti;

udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. D'Angelo Giovanni, che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

uditi i difensori, l'avv. (OMISSIS) e, in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), l'avv.…

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