Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34175 del 4 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:34175PEN

Massima

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Il giudice, nel procedimento penale, può disporre la trasmissione degli atti al pubblico ministero quando, nel corso del giudizio, emergano elementi che configurino un fatto diverso da quello originariamente contestato all'imputato. Tale provvedimento non determina una stasi processuale né un'impossibilità di proseguire il giudizio, non configurando pertanto un'abnormità funzionale. L'imputato, pertanto, non ha interesse a impugnare tale ordinanza, in quanto essa non incide sulla sua posizione processuale, essendo ancora iscritto a ruolo il procedimento principale a suo carico. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la trasmissione degli atti, gode di un ampio potere discrezionale, che deve essere esercitato nel rispetto del principio di terzietà e imparzialità, al fine di assicurare il corretto svolgimento del processo e la tutela dei diritti delle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AN. LU. , nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 23/10/2008 del Tribunale di Avellino.

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

lette le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

An. Lu. veniva tratto a giudizio per rispondere del reato di app…

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