Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato da Gaetano Tamburrini contro il Comune di Lucca per l'annullamento del diniego di permesso di costruire, ha affermato il seguente principio di diritto: Il regolamento urbanistico comunale può subordinare il rilascio del permesso di costruire, per interventi realizzati su iniziativa di soggetti privati e a loro cura e spese, alla condizione che l'intervento riguardi l'intera unità di zonizzazione, così come definita dalle tavole di regolamento urbanistico. Pertanto, il Comune è legittimato a negare il permesso di costruire qualora l'area di proprietà del richiedente non esaurisca l'intera zona omogenea perimetrata dallo strumento urbanistico, in quanto ciò integrerebbe una violazione della disciplina urbanistica. Tale requisito non può essere derogato in ragione di un asserito trattamento differenziato riservato ad altri soggetti in situazioni analoghe, in quanto in presenza di attività provvedimentale vincolata, il destinatario di un diniego non può invocare, come sintomo di eccesso di potere, il provvedimento più favorevole che l'amministrazione avrebbe illegittimamente adottato in favore di un terzo. Inoltre, l'identità delle situazioni deve essere dimostrata dalla parte ricorrente, onere che non risulta assolto nel caso di specie. Parimenti, non integra un vizio di legittimità del diniego la mancata confutazione puntuale delle osservazioni presentate dal privato a seguito del preavviso di rigetto, quando le ragioni ostative all'accoglimento dell'istanza siano comunque desumibili dalla motivazione del provvedimento finale. Infine, il mero ritardo nella conclusione del procedimento non determina di per sé l'illegittimità del provvedimento di diniego.