Il principio di rappresentatività delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale, ove presenti in forma organizzata sul territorio, deve essere il criterio fondamentale per la nomina dei membri del Comitato di gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia (ATC), in proporzione alla rispettiva documentata consistenza associativa a livello locale. Tale criterio non può essere derogato in favore di un principio di partecipazione pluralistica, salvo espressa previsione normativa, in quanto l'unico limite alla discrezionalità della Provincia nella nomina dei membri del Comitato è il rispetto della rappresentatività effettiva delle associazioni venatorie nel territorio provinciale, misurata in base al numero degli iscritti aderenti. Pertanto, in caso di mancato accordo tra le associazioni venatorie sulla designazione dei propri rappresentanti, la Provincia deve nominare i membri del Comitato di gestione dell'ATC in proporzione alla rappresentatività espressa dalle organizzazioni e associazioni presenti sul territorio, senza applicare correttivi pluralistici non previsti dalla legge. Inoltre, il Presidente provinciale di un'associazione venatoria nazionale non può designare direttamente il rappresentante di tale associazione nel Comitato di gestione, in assenza di espressa previsione normativa o statutaria che gli attribuisca tale potere, dovendo tale designazione avvenire attraverso gli organi associativi dotati di legittimazione e rappresentanza legale.