Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5054 del 8 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5054PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica giornalistica, pur comportando la diffusione di notizie lesive della reputazione altrui, non integra il reato di diffamazione quando il contenuto dell'articolo sia pertinente all'interesse pubblico, la forma espositiva sia improntata a continenza e non contenga valutazioni pretestuosamente offensive. Inoltre, la mera diffusione indiscriminata di un articolo di giornale, senza ulteriori condotte persecutorie, non integra il reato di atti persecutori, configurandosi al più come una forma di diffamazione. Pertanto, il giudice può disporre l'archiviazione del procedimento penale quando l'opposizione della persona offesa non indichi investigazioni suppletive pertinenti e rilevanti, né elementi di prova specifici, e la notizia di reato risulti infondata, in quanto la condotta del giornalista rientra nell'esercizio legittimo del diritto di cronaca e critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) parte offesa;
nel procedimento c/:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 803/2015 GIP TRIBUNALE di MESSINA, del 27/02/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;
Lette le conclusioni del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, che la concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina ha, col decret…

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