Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25026 del 3 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:25026PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura anche in presenza di reciprocità dei comportamenti molesti, purché sia accertato l'effettivo stato di ansia e paura della vittima, il suo timore per l'incolumità propria o di persone vicine, nonché la necessità di modificare le proprie abitudini di vita. La condotta persecutoria può essere integrata da una pluralità di atti, anche non necessariamente violenti, che nel loro insieme creino una situazione di grave e perdurante turbamento della vittima, a prescindere dalla durata complessiva del rapporto tra autore e vittima. Il giudice è tenuto a una motivazione particolarmente rigorosa in ordine alla sussistenza dell'evento di danno, senza poter trascurare elementi di prova rilevanti, anche se la vittima non ricordi con precisione alcuni dettagli delle cure psicologiche subite. La reciprocità dei comportamenti molesti e l'assenza di tracce informatiche non escludono di per sé la configurabilità del reato, dovendo il giudice valutare complessivamente la condotta dell'imputato e il suo impatto sulla vittima. Il ricorso per cassazione è inammissibile quando i motivi proposti risultino generici, aspecifici e privi di adeguato collegamento con le argomentazioni poste a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/10/2018 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), per la parte civile, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del …

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