L'ordinanza di inammissibilità dell'appello ex art. 348-bis e 348-ter c.p.c. è ricorribile per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., comma 7, limitatamente ai vizi propri costituenti violazioni della legge processuale, purché compatibili con la logica e la struttura del giudizio ad essa sotteso. Tuttavia, il ricorso per cassazione avverso tale ordinanza non può essere utilizzato per contestare le statuizioni adottate dalla corte in merito alle censure sollevate dagli appellanti, le quali avrebbero dovuto essere impugnate direttamente avverso la sentenza di primo grado. Inoltre, il termine per l'impugnazione dell'ordinanza di inammissibilità dell'appello è di 60 giorni dalla comunicazione o notificazione della stessa, pertanto il ricorso notificato oltre tale termine è inammissibilmente tardivo. Infine, la procura speciale conferita al difensore deve contemplare espressamente la facoltà di impugnare la sentenza di primo grado, altrimenti il ricorso è inammissibile per mancanza di jus postulandi.