Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3228 del 23 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:3228PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni della persona offesa, in particolare nei reati che coinvolgono la sfera privata e si basano sulla sua parola contro quella dell'imputato, possono da sole essere considerate sufficienti a giustificare l'affermazione di responsabilità, a condizione che siano vagliate in modo scrupoloso nella loro coerenza interna ed esterna e risultino intrinsecamente attendibili ed adeguatamente riscontrate, anche laddove presentino marginali discrasie o imprecisioni su aspetti non essenziali del racconto. L'eventuale giudizio di inattendibilità riferito ad alcune circostanze non inficia necessariamente la credibilità delle altre parti del narrato, sempre che non esista un rapporto di causalità necessaria o di imprescindibile antecedente logico tra le parti ritenute non veritiere e quelle intrinsecamente attendibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

imputato articolo 609 bis c.p.;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli del 2.10.13;

Sentita, in pubblica udienza, la relazione del cons. Mulliri Guida;

Sentito il P.M., nella persona del P.G. Dott. BALDI Fulvio, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Sentito il difensore dell'imputato avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Vicenda processuale e provvedimen…

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