Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21904 del 7 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:21904PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 comporta una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., che prevale sulla regola generale di cui all'art. 273 c.p.p. Pertanto, il giudice deve valutare la concretezza e l'attualità del pericolo di reiterazione del reato associativo sulla base di elementi oggettivi e soggettivi, senza poter desumere l'assenza di tali requisiti dal solo decorso del tempo o dal mancato compimento di ulteriori condotte illecite durante l'applicazione di una misura cautelare meno afflittiva. La prognosi di pericolosità non si limita all'operatività dell'associazione o alla data ultima dei reati fine, ma riguarda la possibile commissione di delitti espressione della medesima professionalità e del medesimo grado di inserimento in circuiti criminali che caratterizzano l'associazione di appartenenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatell - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. ANTEZZA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/12/2021 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere FERRANTI DONATELLA;
Il Proc. Gen. CERONI FRANCESCA conclude per l'annullamento con rinvio del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di ((omissis)) in difesa di (OMISSIS) che illustrando i motivi del ricorso insiste per l…

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