La revoca dell'autorizzazione all'esercizio del servizio di noleggio con conducente non può essere fondata sull'obbligo di rientro del veicolo alla rimessa situata nel territorio del Comune che ha rilasciato l'autorizzazione, in quanto tale obbligo non è previsto dalla normativa vigente. La legge quadro n. 21 del 1992 non impone che il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debba avvenire necessariamente alla rimessa, ma si limita a disporre che l'inizio del servizio in generale avvenga dalla rimessa, senza ulteriori prescrizioni sul rientro. La sospensione dell'efficacia delle modifiche introdotte dall'art. 29, comma 1-quater, del d.l. n. 207 del 2008, che prevedevano tale obbligo di rientro, è stata più volte prorogata dal legislatore fino al 31 dicembre 2018, sicché tale disposizione non era applicabile al momento dell'adozione del provvedimento di revoca. Pertanto, in assenza di una previsione normativa o regolamentare che imponga l'obbligo di rientro del veicolo alla rimessa al termine di ogni singolo servizio, il provvedimento di revoca dell'autorizzazione fondato su tale presupposto è illegittimo per violazione di legge e difetto dei presupposti. Il servizio di noleggio con conducente, essendo un servizio pubblico locale, è soggetto a una disciplina che mira a soddisfare le esigenze della comunità locale, ma ciò non può giustificare l'imposizione di obblighi non previsti dalla legge, in assenza di una espressa previsione normativa. L'interpretazione della normativa di settore deve pertanto privilegiare un approccio letterale e sistematico, senza ricorrere a letture estensive o analogiche non supportate dal dato normativo.