Il proprietario di un immobile confinante con un'area oggetto di intervento edilizio può impugnare i relativi titoli abilitativi solo se dimostra un concreto pregiudizio ai propri interessi, non essendo sufficiente la mera vicinitas o contiguità degli immobili. La legittimazione e l'interesse ad agire richiedono la prova di una lesione effettiva delle facoltà dominicali, sia essa di carattere patrimoniale o di deterioramento delle condizioni di vita o di peggioramento dei caratteri urbanistici che connotano l'area. La semplice allegazione della proprietà del fondo confinante, senza dedurre il danno specifico cagionato dall'intervento, non è idonea a configurare una posizione giuridica qualificata e differenziata meritevole di tutela giurisdizionale. Inoltre, la dedotta violazione delle distanze minime tra edifici deve essere adeguatamente supportata da elementi probatori, non essendo sufficiente una mera generica allegazione di deprezzamento del compendio immobiliare.