Il ricorso proposto avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame che ha rigettato l'appello avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare in carcere è dichiarato inammissibile. Il principio di diritto affermato è che l'impugnazione proposta prima del deposito della motivazione del provvedimento impugnato è inammissibile, salvo che le censure si riferiscano ad aspetti della decisione inequivocabilmente evincibili dal solo dispositivo e il vizio sia apprezzabile pur in mancanza della motivazione. Nella fattispecie, i motivi del ricorso sono del tutto generici e prospettano una mera rilettura del compendio probatorio, senza tenere conto delle argomentazioni esposte nell'ordinanza impugnata, configurando un'inammissibile doglianza di merito nel giudizio di legittimità. Il ricorrente è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti, ritenuti manifestamente infondati. Inoltre, non essendo disposta la rimessione in libertà del ricorrente, copia della sentenza deve essere trasmessa al direttore dell'istituto penitenziario in cui l'indagato è ristretto, affinché provveda agli adempimenti di cui all'art. 94 disp. att. c.p.p.