Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie, afferma che: 1) Le opere realizzate in difformità dal permesso di costruire o in assenza di SCIA, consistenti nella realizzazione di vani al piano terra di un fabbricato rurale, non possono essere sanzionate con l'ordine di demolizione, in quanto la normativa prevede solo una sanzione pecuniaria per tali interventi. 2) Le opere realizzate in assenza di permesso di costruire, consistenti in una tettoia e in due corpi di fabbrica, non possono essere considerate abusive se la loro realizzazione è comprovata in epoca antecedente all'entrata in vigore della "legge ponte" del 1967, che ha esteso l'obbligo del titolo abilitativo anche alle costruzioni fuori dal centro urbano. 3) Per le opere realizzate in assenza di permesso di costruire o SCIA, ma la cui esistenza è documentata in epoca anteriore al 1967, l'Amministrazione non può ordinare la demolizione, in quanto in tali casi non sussiste il presupposto dell'abusività. 4) L'Amministrazione deve valutare la possibilità di irrogare una sanzione pecuniaria anziché l'ordine di demolizione, qualora la demolizione possa arrecare pregiudizio a opere regolarmente edificate. 5) Il Tribunale dispone la compensazione delle spese di giudizio e pone a carico delle parti il pagamento del compenso del consulente tecnico d'ufficio.