Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25247 del 1 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25247PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente pone in essere una pluralità di condotte di minaccia o molestia, anche attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici, idonee a cagionare nella vittima uno stato di ansia e paura, con conseguente alterazione delle sue abitudini di vita, a prescindere dalla prova di un perdurante stato patologico oggettivamente valutabile. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, che richiede la volontà di porre in essere tali condotte, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre gli eventi previsti dalla norma incriminatrice, senza necessità di una preordinazione delle stesse. La reiterazione degli atti persecutori, richiesta dalla fattispecie, può realizzarsi anche attraverso due sole condotte, non essendo necessaria una prolungata sequenza temporale, purché le stesse siano identificabili come segmenti di una condotta unitaria, causalmente orientata alla produzione dell'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/06/2021 della CORTE di APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato generale Dr. Fimiani Pasquale, che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso e …

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