Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11625 del 26 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:11625PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di stupefacente, anche se frazionata e destinata in parte alla cessione a terzi, non integra necessariamente il reato di spaccio, potendo rientrare nella fattispecie di particolare tenuità del fatto, la cui valutazione deve essere effettuata dal giudice con riferimento ai criteri di cui all'art. 133 c.p., senza che sia necessaria l'analisi di tutti gli elementi indicati dalla norma. Tuttavia, il beneficio della sospensione condizionale della pena non può essere negato sulla base di un giudizio di certezza in merito alla non recidivanza dell'imputato, essendo invece necessario un giudizio prognostico di probabilità, in conformità al dettato dell'art. 164 c.p. Qualora il reato risulti estinto per prescrizione, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/05/2019 della corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOVIELLO Giuseppe;
letta la richiesta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La corte di appello di Firenze, con sentenza …

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