Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, nell'annullare l'ordinanza sindacale che aveva disposto la cessazione immediata dell'attività di intrattenimenti musicali nell'esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande, ha affermato il seguente principio di diritto: L'attività di intrattenimento musicale svolta all'esterno di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, in modo accessorio e complementare rispetto all'attività principale di somministrazione, non può essere vietata in modo generalizzato sulla base del mero richiamo alle linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali di cui all'ordinanza del Ministero della Salute del 29 maggio 2021, in assenza di una specifica previsione che ne vieti lo svolgimento all'esterno dei locali. L'ordinanza che dispone la cessazione di tale attività è pertanto illegittima per contraddittorietà della motivazione, laddove vieta l'attività musicale "all'esterno" del locale sulla base di un presunto divieto di esibizioni "all'interno", nonché per carenza di motivazione in ordine alla effettiva incompatibilità di tale attività accessoria con le misure di contenimento della diffusione del Covid-19 previste dalla normativa di riferimento. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'attività di intrattenimento musicale svolta all'esterno di un esercizio di somministrazione, in modo accessorio e complementare rispetto all'attività principale, non può essere vietata in modo generalizzato sulla base del mero richiamo a linee guida che non ne prevedono espressamente il divieto, in assenza di una adeguata motivazione in ordine alla sua incompatibilità con le misure di contenimento della diffusione del Covid-19.