Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13274 del 28 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13274PEN

Massima

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Il giudice di pace, nel valutare la sussistenza del reato di minacce, può assolvere l'imputato quando la sola parola accusatrice della parte civile non sia sufficiente a fondare la responsabilità penale e, anche ove l'episodio denunciato sia ritenuto storicamente accaduto, non sia possibile affermare con certezza che la brusca frenata dell'imputato sia stata lo strumento consapevole di una minaccia piuttosto che l'effetto di una manovra di emergenza. In tali casi, la motivazione ampia ed esaustiva del giudice di pace, esente da contraddizioni e vizi logici, preclude il riesame del merito in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

AR. MA. , N. IL (OMESSO);

contro

DI. RA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/11/2005 GIUDICE DI PACE di SERRAMANNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. Vittorio Martusciello, che chiede dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito l'avv. CABONI…

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